lunedì 4 novembre 2013

Nella giungla dei decreti.

In occasione delle recenti interviste del ministro dell'istruzione (citerò solo quella di Orizzonte scuola, più lunga e illuminante) e dell'entrata in vigore (il 19 luglio) del decreto n°81 (del 25/3) urge una spiegazione succinta.

Per eliminare il problema del precariato gli ultimi tre ministri hanno cercato di creare percorsi, anche alternativi tra loro, che hanno complicato parecchio il quadro dell'accesso all'insegnamento.

(escludo le vicende storiche precedenti)

Fioroni: triennale+specialistica(=magistrale)+crediti da recuperare=graduatorie d'istituto o/e SSIS>graduatorie ad esaurimento.

1) Gelmini: "La SSIS è inutile, bisognerebbe abolirla." (2008 d. C.); triennale+specialistica(=magistrale)+crediti da recuperare=graduatorie d'istituto o/e TFA("operativo" nel 2012)>graduatorie ad esaurimento (in teoria, in pratica i "tieffini" devono aspettare l'apertura delle graduatorie).

2) Profumo: Organizza gli "Hunger games" degli insegnanti (l'ennesimo concorso);
triennale+specialistica(=magistrale)+crediti da recuperare=graduatorie d'istituto o/e TFA("operativo" nel 2012)>graduatorie ad esaurimento (in teoria, in pratica i "tieffini" devono aspettare l'apertura delle graduatorie). Chi ha i requisiti (abilitazione o anzianità di servizio) può diventare insegnante di ruolo vincendo un concorso.

Risultato? I vincitori del concorso, che dovevano diventare tutti di ruolo, non saranno subito assorbiti.
Molti degli insegnanti che entreranno in ruolo vengono e verranno ancora dalle graduatorie.
I tieffini...aspettano la riapertura delle prossime graduatorie.


3) Carrozza: si è ritrovata a gestire la situazione creata dalla Gelmini e complicata da Profumo e ha promesso anche lei di risolvere la situazione. Come? Lo dice nell'intervista (qui) che riassumo di seguito (riporto anche la parte più interessante):
"[...] è indispensabile definire un percorso di medio periodo, tutelando sia coloro che, dopo anni di insegnamento, aspirano alla stabilizzazione, sia i giovani che hanno conseguito l’abilitazione a seguito di un percorso formativo duro e selettivo.
Guardando al lungo periodo, credo però che dopo una fase di necessaria transizione, il sistema di reclutamento debba basarsi, essenzialmente, su procedure di concorso che consentano la selezione e la formazione dei futuri insegnanti. [...]"

Per ora saranno tutelati i vincitori del concorso e chi è inserito nelle graduatorie (i tieffini dovranno aspettare la prossima apertura delle graduatorie).

In futuro (finché il prossimo ministro non cambierà le regole):
triennale+specialistica(=magistrale)+crediti da recuperare+concorso con successiva formazione (una specie di TFA)=graduatorie e veloce (nelle intenzioni) entrata in ruolo.

Il problema riguarda proprio l'ultimo passaggio, in parte già operativo: per entrare in graduatoria è/sarà necessario essere abilitati. Secondo il decreto n°81 del 25 marzo 2013 (operativo dal 19 luglio) i neolaureati non potranno più iscriversi alle graduatorie (vedi articolo di Orizzonte scuola qui; oppure vedi decreto qui).

Il punto del contendere è: chi sono questi "neolaureati"?
I laureati dopo il 19 luglio, tutti quelli degli anni precedenti (in sostanza chi non è riuscito ad iscriversi alle ultime graduatorie del 2011), oppure anche chi si è iscritto alle ultime graduatorie pur non essendo abilitato? Non è un problema da poco...
Non ci sono risposte precise in merito, tuttavia, leggendo il decreto, coloro che nel 2010-2011 erano ancora "iscritti a uno dei percorsi finalizzati al conseguimento dei titoli di cui alla lettera a)" (= laurea magistrale) devono fare il TFA prima di iscriversi in graduatoria.
Un'interpretazione più restrittiva (sentita in provveditorato a Vicenza, ma non mi fido troppo) potrebbe riguardare tutti quelli fuori dalle attuali graduatorie...

Chi è escluso dalle graduatorie che cosa dovrà fare per trovare lavoro?
In questo caso può insegnare solo se la scuola finisce la propria graduatoria d'istituto (il che è possibilissimo anche se, il primo anno, in genere, si lavora meno). E' necessario inviare (consiglio via e-mail) il proprio curriculum (con gli esami svolti e la/le classi di concorso di afferenza) alle segreterie delle scuole. Quante? Tutte quelle che si vogliono (le segreterie non buttano via i curricola, in genere): non ci sono limitazioni (come per chi è in graduatoria). Svantaggi? Oltre a non fare punteggio i presidi o il presonale di segreteria può scegliere in modo arbitrario (con le graduatorie non si potrebbe...).

Quando verranno banditi graduatorie 2014 e TFA (II° ciclo)?
Per le graduatorie si prospetterebbe un anticipo (fine gennaio-febbraio), tuttavia, visti i problemi che sorgerebbero (vedi qui) e in previsione delle sicure lungaggini burocratiche (come al solito), non penso che verranno aperte prima della tarda primavera-estate.
Il TFA 2 può attendere, per il ministro (vedi qui), in attesa di una riforma complessiva.

Gli scenari sono foschi, ma non troppo: paradossalmente, a causa di tante inefficienze passate, il ministro presente e quello futuro non potranno bloccare il TFA e l'accesso alle graduatorie troppo a lungo perché il numero di docenti sta diminuendo rapidamente e le scuole fanno fatica, a volte, a trovare supplenti (ci sono scuole che, oltre a finire le graduatorie di istituto, chiedono "in prestito" le graduatorie ad altri istituti per trovare un supplente disponibile!!).

Pubblico ancora i link diretti ai crediti formativi da recuperare per insegnare, anche se c'è un problema: per quanto riguarda i crediti da recuperare nel settore di storia (medievale, moderna e contemporanea) il ministero ne ha aggiunti 6: da 12 sono diventati 18...
I 18 crediti li trovate nel decreto n°249 del 10 settembre 2010 (che si riferisce solo alle medie!) vedi qui, a metà di pag.19; i 12 li trovate nel decreto n°22 del 9 febbraio 2005 (che si riferisce a tutte le classi di concorso), vedi qui, tabella a pagg. 8-10-11.
Sembra, però, che il ministero stesso non se ne sia accorto, dato che in una nuovissima maschera di ricerca (vedi qui; se cercate la pagina d'accesso è qui) non cita questa discrepanza e rende necessari solo 12 crediti di storia medievale e/o moderna e/o contemporanea (e, tra l'altro, non è l'unica discrepanza...).

Quindi il consiglio è di seguire le tabelle "errate", presentate nel portale ufficiale del Miur (che in questi anni sono sempre state consultate dai provveditorati per le graduatorie 2011-2014 e da chi ha organizzato il TFA) pregando che nessuno si accorga...

Ciao a tutti!!
;-)

lunedì 26 agosto 2013

Professione insegnante

Le riflessioni e i discorsi seri e costruttivi sul mondo della scuola sono pochi, al giorno d'oggi, e, come abbiamo avuto modo di sperimentare in questi tristi anni, vengono spesso e volentieri sostituiti da una retorica pseudoefficentista vuota perché priva di risultati (basti pensare ai discorsi degli ultimi tre ministri...).

Non oso mai proporre riflessioni generaliste sull'insegnamento proprio perché, presi come siamo dalle nostre necessità pratiche e quotidiane, siamo più interessati ai nuovi provvedimenti ministeriali (tutti da interpretare) che a discorsi astratti. Quello che vi propongo è, però, davvero profondo.
Non voglio rovinare quella che spero sia una gradita sorpresa, quindi vi invito alla lettura dell'articolo della prof. ssa Rajna Dragićević.

Prima di iniziare la lettura volevo solo chiarire e precisare il post di giugno:
1) non ci sarà il TFA ordinario quest'anno;
2) il PAS che ora viene attivato è il vecchio TFA speciale, aperto solo a chi, oltre ai requisiti per il TFA ordinario, ha maturato, dall’anno scolastico 1999/2000 fino all’anno scolastico 2011/2012 incluso (l'anno 2012-2013 è escluso!), almeno tre anni di servizio (1 anno scolastico = almeno 180 giorni, anche cumulando vari servizi prestati nello stesso anno) in scuole statali, paritarie ovvero nei centri di formazione professionale (quindi anche i CFP!), limitatamente ai corsi accreditati per l’assolvimento dell’obbligo scolastico.

Ecco, ora vi lascio alla lettura del bellissimo discorso della prof. ssa Rajna Dragićević.
http://www.balcanicaucaso.org/aree/Serbia/Serbia-la-professoressa-140564

Serbia: la professoressa
Rajna Dragićević - dal web

Il discorso di una professoressa di lingua serba - ai suoi studenti che si laureano - scuote il dibattito nell'intera regione. Cosa significa insegnare, cosa essere professori? Le parole della professoressa, il commento di Božidar Stanišić

Fino al mese di luglio di quest’anno il nome della quarantacinquenne professoressa Rajna Dragićević (nata nel 1968) era conosciuto a Belgrado, in Serbia e altre regioni dell’ex Jugoslavia solo nel contesto degli studi linguistici. Rajna Dragićević, che alla facoltà di Filologia di Belgrado, insegna lingua serba, lessicologia, storia della lessicografia e lessicografia pratica, è infatti autrice di oltre cento contributi scientifici, varie monografie, manuali per gli studenti liceali e universitari.
Invitata alla festa dei laureandi della sua facoltà ha tenuto un discorso agli studenti. Il giorno dopo alcuni di loro ne hanno portato il testo al quotidiano belgradese Blic che l’ha pubblicato integralmente. La riflessione di Dragićević sul ruolo degli insegnanti (con una particolare attenzione ai temi etici), della scuola e della cultura in Serbia ha suscitato delle reazioni diverse sia nel paese, che, inaspettatamente, nell’intera Regione.

Il discorso

"Cari studenti, stimati colleghi, cari laureandi
nello stesso giorno della vostra festa di laurea sono stati rinviati gli esami per la licenza ginnasiale perché i test sono stati illegalmente pubblicati. E’ solo una delle manifestazioni del crollo del nostro sistema educativo e del sistema sociale a tutti i livelli.
Arrivando alla vostra festa, osservandovi così ben vestiti, sorridenti, giovani e pieni d’energia positiva, mi chiedevo se riuscirete a mantenere il vostro ottimismo anche dopo la laurea e quando vi confronterete con i bassi stipendi, con il mancato rispetto della vostra professione di insegnanti, con studenti abbastanza disinteressati, con i loro genitori sempre disposti a dare ragione ai propri figli (anche se così li danneggiano), con le varie pressioni, con il disprezzo.
Molte cose attorno a voi uccideranno la vostra motivazione. Tuttavia, se chiedete la mia lista delle professioni più alte, io metto nell’ordine: professore, medico, avvocato, giudice, ingegnere e, ripeto ancora, professore. Se chiedete a tutti i genitori del mondo che mestiere vorrebbero per i loro figli, vi risponderanno con le medesime parole.
I vari analfabeti e semianalfabeti che oggi si considerano facilmente manager, le conduttrici e i conduttori di trasmissioni che, sebbene ignoranti, pretendono di essere giornalisti e i cantanti di turbo-folk che si immaginano artisti, per non parlare di vari art director, consulenti finanziari, product designer, back office amministratori.
Dietro i sonori nomi di queste professioni spesso si nascondono truffatori che, non riuscendo a stare al passo con i tempi richiesti dallo studio universitario, pensano che la stima si possa ottenere più in fretta e cambiano professioni come se fossero calze sporche”.
Non dimenticate che un professore, un medico o un giudice non può autoproclamarsi tale.
Siate orgogliosi della vostra professione che si pratica solo con uno studio perseverante e diligente, con l’autocontrollo, lavorando notte e giorno, rinunciando a molte cose. Non permettete a vari titolari di ristoranti, imprese, aerei privati, case di lusso, persone arroganti, vanitose e autoreferenziali che vi tengano lezioni sul successo.
Non permetteteglielo perché VOI SIETE PROFESSORI, e loro sono solo proprietari di metri quadrati!
Tentano di svalutare il vostro lavoro. Tenete presente che voi siete i custodi della dignità della vostra professione. Il titolo di professore viene acquistato con molto impegno e bisogna fare altrettanta fatica continuando ad investire nel sapere su cui tale titolo si fonda. Rendete conto del vostro comportamento anche fuori della scuola, riflettete sul vostro modo di vestirvi, di mettervi in relazione con i colleghi, con gli studenti e con i loro genitori.
Se vi umiliate ai vostri stessi occhi, sarete osservati con disprezzo anche dagli altri. Siate orgogliosi e convinti del vostro ruolo, decisi nell’intenzione di studiare per tutta la vita perché voi siete PROFESSORI!
Vogliate bene ai vostri studenti. Fate emergere ciò che in loro è nobile, anche se non ne sono coscienti, anche se lo hanno nascosto a se stessi. Alzate il livello della loro autostima. Non regalate loro mai i voti ma fate continuamente in modo che i loro risultati possano migliorare. Riconoscete e stimate il loro impegno. Fate capire che possono avere successo se studiano. Non spegnete la loro volontà.
L’autorità di un insegnante non si conquista con la severità eccessiva, né con il potere arbitrario ma con la giustizia, nella reciproca condivisione. Lodate i migliori perché in questo modo anche gli altri troveranno degli stimoli. Date l’occasione a tutti di essere i migliori, almeno qualche volta.
Non siate i compagni dei vostri studenti. Non avvicinatevi a loro come se lo foste. Costruite voi le regole, i confini e i fili da tenere in mano in aula. Loro sono studenti, VOI SIETE I PROFESSORI!
Non dimenticate che la vostra materia (la lingua e letteratura serba, ndt.) è al primo posto nel registro di classe e che con i vostri studenti passerete più tempo dei vostri colleghi. La vostra influenza sarà più importante. Siate coscienti di questa responsabilità. Come professori di lingua serba, voi siete i custodi della nostra lingua e della nostra cultura.
Insegnate ai vostri studenti ad amare il proprio paese. Spesso si sente che i professori consigliano ai loro migliori studenti di emigrare quanto prima possibile. Il buon successo negli studi è considerato il miglior lasciapassare per andarsene dalla Serbia. Proviamo a capovolgere la prospettiva! Fate vedere agli studenti migliori che proprio loro potranno aiutare la convalescenza del paese perché possa diventare un buon luogo per vivere. Non permettete loro di andarsene, né di lasciare il paese nelle mani di persone non degne.
Dite ai vostri studenti che l’impegno della loro vita è la lotta contro il fango in cui stiamo affondando. Proponete loro il significato della responsabilità civile perché si convincano che nessuno tranne loro potrà ripulire questo paese. Se vi impegnate, vedrete che vi ascolteranno - VOI SIETE I PROFESSORI!
Siate certi che i semi di tutte le riforme economiche, politiche, culturali e morali di questo paese potranno germogliare non solo in famiglia, ma anche nella vostra aula, proprio nelle lezioni di lingua e letteratura serba! Perciò impegnatevi ad essere un modello per i vostri studenti.
Andate alla guerra contro tutte le attricette, gli sponsor falsi, i magnati, gli uomini d’affari e vinceteli.
Voi dovete diventare il loro punto d’orientamento, il faro della loro vita! Per quella guerra avete ogni giorno quarantacinque minuti. Non sono pochi. Vincerete se tutti gli argomenti da insegnare saranno presentati in modo interessante, fresco, emozionante. Otterrete il successo solo se conoscete molte cose, se amate il vostro lavoro e se vi dedicate al vostro impegno.
Gli studenti sono in grado di riconoscerlo in modo infallibile. Non fate caso alla poca preparazione dei vostri colleghi, al fatto che molti non fanno nulla e sono pagati lo stesso, non fate caso al marciume attorno a voi e non arrendetevi. Che la vostra lezione sia un’oasi nel deserto, il punto di luce nel buio, un granello di senso nell’assurdo.
Voi avete una missione: se riuscite a riconquistare l’autorità della scuola e del sapere (che non si possono raggiungere con nessuna legge ma con l’entusiasmo degli insegnanti) tutte le barriere che ostacolano la vita migliore in Serbia cadranno a effetto domino. Dalla lezione di lingua serba alle riforme economiche! Dalla lezione di lingua serba alla lotta contro la corruzione! Dalla lingua serba all’universo!
Il vostro potere è immenso e il vostro compito è di portata strategica. In ciò consiste la differenza fra voi e vari manager, consulenti, coordinatori, amministratori, ricchi proprietari di aziende e altri venditori di nebbia. Nelle loro mani ci sono progetti, aziende, aerei e camion, nelle vostre è il futuro di questo paese. Non dimenticate mai - VOI SIETE I PROFESSORI".

I commenti

Il discorso della professoressa Dragićević in realtà è un invito alla resistenza contro i valori falsi presenti nella società serba piena di contrasti sociali e culturali. Chi conosce la realtà di altre parti dell’ex Jugoslavia potrebbe facilmente togliere l’aggettivo ‘serba’ e aggiungerne un altro, ad esempio bosniaco-erzegovese, montenegrina e così via.
Il dibattito sull’argomento (più ricco sulle pagine web, dove hanno partecipato migliaia di persone, che sui giornali) ha mostrato che la maggioranza dei cittadini non ha dimenticato quali siano i valori di una società civile. Da anni impotenti, rassegnati e scoraggiati dalla dominazione sociale ed economica della classe dei nuovi ricchi, dall’onda della subcultura e delle sue varianti turbo-folk , molti cittadini della Serbia hanno reagito positivamente a questo discorso (nei sondaggi oltre il 70% ha riconosciuto il ritorno ai valori basilari) sostenendo la riflessione della professoressa con un entusiasmo da tempo inaudito.
Le hanno dato sostegno anche Vuk Jeremić, attuale presidente dell’Assemblea Generale dell’ONU, l’ex giocatore di pallanuoto Aleksandar Šapić, numerosi insegnanti liceali e universitari, fra cui anche il preside della sua facoltà la professoressa Aleksandra Vraneš…
Le accuse però non sono mancate. Qualcuno nel discorso di Dragićević ha rilevato snobismo culturale, qualcuno lo ha criticato perché sembra riservato a un élite (si tratta evidentemente di coloro che da anni non vedevano nulla di strano sia nella propria indifferenza alla situazione sociale, sia nell’ammirazione della subcultura dominante e, meravigliati dalla reazione inaspettata dalla maggioranza dei cittadini, non sapevano esprimere altro …)
Alcuni studenti si son espressi con la massima sincerità: “Volevamo già scegliere un altro mestiere…” E il discorso che parla chiaramente dei pilastri di una società civile - scuola, cultura, scienza, sanità, giustizia - è arrivato come una scossa positiva. Lo vivono anche come un invito alla lotta contro il provincialismo. “Un giorno voglio essere come lei, amare il lavoro di professore, motivare i miei studenti…” dice uno dei suoi studenti.
E un vecchio maestro, che non ha firmato il suo commento: “Figlia cara, ti bacio la mano…”
Alla fine mi chiedo quanto il discorso della prof.ssa Dragićević sia limitato alla sola Serbia e alla regione balcanica.

martedì 11 giugno 2013

Il punto della situazione.

Ecco il punto della situazione con le prospettive nel prossimo futuro (da Orizzonte Scuola):

L’unica certezza che si ha sulla formazione iniziale degli insegnanti è che dopo l’avvio tumultuoso di un primo ciclo di Tirocinio formativo attivo l’argomento sia caduto nel dimenticatoio, tra il Ministro che afferma "ci penserò a settembre" e un decreto, quello sui TFA speciali, atteso per la pubblicazione in GU, ma che di fatto avrebbe dovuto essere attivo già nel mese di giugno 2013.
TFA ordinario per coloro che sono in possesso del titolo di studio e TFA speciali per coloro che possono vantare determinati servizi di requisiti sembrano essere approdati in un binario morto.

TFA ordinario: si attende la modifica del dm 249/10 che dovrebbe regolamentare in modo nuovo la programmazione dei posti annualmente disponibili, legandoli al fabbisogno di personale nelle scuole del sistema educativo di istruzione e formazione, e al contingente di personale docente assunto con contratto a tempo determinato su posti disponibili ma non vacanti, nell’anno scolastico precedente. Il numero dovrà essere maggiorato nel limite del 30% per la copertura delle esigenze delle scuole paritarie e dei percorsi di istruzione e formazione professionale delle regioni.
Il Ministro, in una video chat del 10 giugno, ha fatto intendere di rimandare lo studio della questione a settembre, determinando di fatto uno stallo in un percorso già avviato. Al momento – afferma il Ministro – non ho preso in mano il dossier.
Parole importanti, gravi, se si considera che il vuoto normativo (al quale lo stesso Ministro accenna) produce aspettative (i docenti continuano ad essere reclutati dalle graduatorie di istituto pur senza abilitazione)

TFA speciali: è attesa per i prossimi giorni la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Lo afferma l’ex senatore della Lega Nord Mario Pittoni
“Gli ultimi chiarimenti sui Tfa speciali richiesti al Miur dalla Corte dei Conti, sono stati trasmessi giovedì scorso. Si attende solo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale"
La pubblicazione dei decreti, però, di per sè, potrebbero non portare ad un immediato avvio dei test nazionali e di conseguenza dei corsi. Questi passaggi infatti dovranno ancora essere vagliati dal Ministero (la programmazione che aveva previsto i corsi per giugno è saltata), e non sappiamo se il Ministro abbia tra le mani almeno questo dossier.

lunedì 10 giugno 2013

Ministro nuovo disagio nuovo.

Se non disastro.
Se il primo ciclo del TFA ordinario, arrivato con un ritardo imbarazzante, aveva generato polemiche su polemiche a tutti i livelli (numero di posti, tipologia e contenuti delle prove, organizzazione dei corsi, ecc...), adesso sembra che si prospetti un'estate di vacanza senza concorsi (= NO TFA ORDINARIO SECONDO CICLO). Infatti, se già i termini per l'emanazione del decreto erano risicati (vedi qui), adesso pare che non ci siano più speranze per un'eventuale prova d'ammissione nei prossimi due mesi (vedi qui). Mi spiace dirlo, ma siamo di fronte all'ennesimo ministro incompetente, capace solo di bloccare i meccanismi concorsuali in atto (con lo scopo occulto di troncare le già esili aspirazioni di noi precari) senza avere l'intelligenza di proporre subito qualcosa di nuovo, innovativo e risolutivo. Infatti, oltre a non predisporre i decreti per il TFA speciale e ordinario, la cara Carrozza si è lasciata andare a progetti irrealizzabili (e comunque molto deludenti) per il riassorbimento dei precari (vedi i seguenti articoli: uno, due (riassunto di "uno")).
Invece per la riapertura delle graduatorie non c'è ancora nessuna notizia attendibile. Personalmente, non penso che verranno riaperte in anticipo di un anno solamente per far piacere ad un piccolo gruppetto di neolaureati.
Al peggio non sembra esserci ancora fine...
Buona, triste estate a tutti.